mercoledì, giugno 04, 2008

Coincidenze




ieri il regista Marco Risi ha iniziato le riprese del suo film sul caso Siani. Si intitola 'Fort Apasc' -scritto proprio così alla napoletana, la mia ignoranza della lingua inglese non arriva a tanto ;)- traendo spunto da una battuta reale: "Non esageriamo, questo non è Fort Apache". "Ti sbagli, lo è".
Risi è partito da Castelvolturno e tra qualche settimana sarà qui. proprio qui. faranno delle riprese nell'aula consiliare - che si trova sullo stesso piano del mio ufficio, in pratica mi separa un corridoio di 6-7 metri. non so se è perchè il comune di Torre Annnunziata non abbia concesso i permessi o se perchè i sopralluoghi hanno fatto preferire la nostra sala

non è la prima volta che lavoro in un posto dove si gira un film su Siani. Gli interni de 'Il Mattino' nel film 'E io ti seguo' di Maurizio Fiume, film indipendente del 2003 sempre sul caso Siani, erano quelli della mia redazione dell'epoca. Ci stravolsero le scrivanie, facendo sparire- temporaneamente- i mac per lasciare posto a macchine da scrivere et simil, in eredità lasciarono alle gentili signore piante di ciclamino- il mio ciclamino bianco non si sa che fine abbia fatto anche se qualche serio dubbio l'ho sempre nutrito

cinque anni dopo sono sul luogo del film su Siani...coincidenze... che sono come le isole.... se togli l'acqua, vedi che sono tutte collegate



mi piacciono queste due foto di Siani: sono quelle di un ragazzo sorridente, di un ragazzo a un corteo per la pace. aveva 26 anni quando gli hanno sparato il 23 settembre 1985. Ne avrebbe avuti 44 quando la Corte di Cassazione ha scritto l'ultima parola sul suo omicidio

10 commenti:

Dyo ha detto...

Fa male vedere dei sorrisi che non ci sono più. Mi capita di fare questa considerazione quando (di rado) trovo il coraggio di andare al cimitero. Quanti sorrisi "fissi", fermati in un momento di vita, magari veramente felice.
Fa ancora più male che quei sorrisi li abbia spenti qualcuno.

il Russo ha detto...

Mi piace il titolo 'Fort Apasc', se qualitativamente viene ripetuto ciò che é stato fatto con 'Biutiful cauntri' inizierei a pensare che italianizzare porta bene!

Baol ha detto...

linkata!

stellastale ha detto...

@dyo: ma molti di quei sorrisi continuano a vivere nelle persone che li hanno amati. ci linkiamo reciprocamente?

@il russo: aspettiamo fiduciosi

@baol: lo faccio anche io al più presto

Dyo ha detto...

Certo che sì,cara. ;)

admin ha detto...

Che mi hai ricordato....
la nostra redazione trasformata in un set, vedere gli attori (ricordi il protagonista) che andava su è giù ascoltanto la musica dalle cuffie e noi che davamo suggerimenti alle scenografe "e no quella scrivania è troppo pulita per essere quella di un giornalista" e in cambio i ciclamini...
che dire di Siani? Che il tempo è passato, ma che è cambiato poco o nulla. Le minacce se fai questo lavoro sono sempre dietro l'angolo, certo lui ha pagato con la vita la nostra libertà di scrivere.

stellastale ha detto...

@gabriella: io ricordo pure noi tutti 'schiattati' nell'acquario a fare l'ennesimo numero del settimanale e che non potevamo neanche fare rumore perchè di là riprendevano!!! ma tu hai mai saputo qualcosa del mio ciclamino????

admin ha detto...

eheheh mi ricordo soltanto che tu avevi dei sospetti..ma lo sai io ero sempre l'ultima a capire le cose "strane" che accadevano in quella redazione :)

Anonimo ha detto...

sono contento per le tue coincidenze e ti ringrazio per aver ricordato il film "e io ti seguo" che ho girato alla redazione di Metropolis a Castellammare di Stabia, tra ottobre e novembre 2001. Mi dispiace che tu e Gabriella Bellini non abbiate avuto le piante di ciclamino promesse (non ne sapevo nulla!) ma sono pronto ad onorare la promessa spedendovi una copia in DVD del film (va bene come "atto riparatore"?
Complimenti per il blog.
Maurizio Fiume
www.mauriziofiume.com

galloggià ha detto...

Sono uno degli attori di "Fort'Apasc". Il film credo sarà molto bello, sabato 26 finiamo le riprese. Io interpreto uno degli animali che ne decretarono la morte e avendo chiaramente studiato bene la storia, posso dire che la cosa che più mi ha colpito è la NORMALITA' , quasi la routine nella quale fu deciso di spegnere per sempre quel sorriso stampato sulle foto.