domenica, novembre 08, 2009

A Sara

I treni sono scatole di storie. Dentro ci sono quelle di tutte le persone che partono o arrivano, da una parte o dall'altra, per un motivo o per l'altro.
Io ne ho presi un po' per vedere come iniziava la tua di storia a questo mondo. Non avrei potuto fare altrimenti. Perchè sei la figlia di mia sorella, che è praticamente un pezzo di me, e tu sei praticamente un pezzo di lei. E perchè ci sono troppi chilometri tra di noi perchè io possa arrivare in altro modo che non sia quello di mettermi in viaggio.
Grazie per avermi aspettato: sei venuta fuori tre ore dal mio arrivo a Treviso e così ho potuto sentire i tuoi strilli appena arrivata al nido, vedere i tuoi occhi ancora gonfi per lo sforzo del parto, avvisare in tempo reale la tua nonna e la tua famiglia di giù, ancora prima di quanto sia stato fatto con quella di su.
Per ingannare l'attesa solitaria leggevo "L'odore dell'India" di Pasolini, mentre tu venivi fuori. Ci sono stata quest'estate in India. Chissà se tu ci andrai. Chissà dove andrai. Di sicuro, appena possibile, zia ti porta al mare. Te l'ho promesso.
Bacio

1 commento:

Baol ha detto...

Un sorriso, basta questo

grande zia