venerdì, aprile 25, 2008

Resistenza stabiese

Aprea Gaetano, anni 31
Arpaia Carmela, anni 48
Autiero Luciano
Circiello Agostino, anni 18
Contaldo Santolo, anni 43
Curcio Vincenzo, anni 34
D'Amora Gerardo
De Maria Oscar, anni 18
De Simone Vincenzo, anni 24
Di Somma Luigi, anni 35
Foresta Anna, anni 22
Franchino Francesco, anni 22
Franco Giovanni B., anni 53
Giannullo Antonio
Ierace Anna, anni 21
Iovine Giuseppe, anni 55
Longobardi Pietro, anni 25
Lupacchini Raffaele, anni 29
Manzella Michele, anni 46
Palatucci Umberto, anni 8
persona non identificata A
persona non identificata B
Renzo Giuseppe, anni 59
Santaniello Luigi, anni 21
Satumino Agostino
Spinetti Dario, anni 38.

Baffigo Domenico, capitano di corvetta
Di Maio Alberto, carabiniere, anni 25
Molino Ugolino, tenente
Olivieri Giuseppe, colonnello
Ripamonti Mario, capitano

Sono le 31 persone- almeno 31 si è riuscito a contarne e testimoniarne- tra civili e militari che furono uccise tra l'11 settembre e il 28 settembre 1943 dalla rappresaglia nazifascista scoppiata con i tedeschi che battevano la ritirata, dopo l'armistizio, dalla mia città: Castellammare di Stabia. Distruggendo il cantiere navale e compiendo omicidi.



Grazie alle ricerche storiche del mio collega Antonio Ferrara e del professore Giuseppe D'Angelo sono stati ricostruiti episodi, fatti, riscoperti nomi, storie, di una pagina nera della storia della II guerra mondiale e di quello che è stato qui la Resistenza. Non una storia lontana. Ci sono i nipoti, i figli, i parenti ancora vivi che tre anni fa hanno ricevuto la medaglia d'oro al merito civile in memoria di quelle vittime.
E sì perchè grazie a questa storia riscoperta Castellammare di Stabia, nel 2005, ha ricevuto la Medaglia d'Oro al Merito Civile dalla Presidenza della Repubblica. Al Quirinale c'era Carlo Azeglio Ciampi e l'Amministrazione Comunale, con cui ho iniziato a collaborare proprio 3 anni fa, si era insediata da pochi giorni.



Motivo del conferimento Importante centro del Mezzogiorno, all'indomani dell'armistizio, fu oggetto della violenta reazione delle truppe tedesche che, in ritirata verso il Nord, misero in pratica la strategia della "terra bruciata", distruggendo il cantiere navale, simbolo della città eroicamente difeso dai militari del locale presidio, e gli altri stabilimenti industriali. Contribuì alla guerra di liberazione con la costituzione spontanea dei primi nuclei partigiani, subendo deportazioni e feroci rappresaglie che provocarono la morte di numerosi concittadini.

1943 - 1945 Castellammare di Stabia (NA)

per saperne qualcosa in più http://www.comune.castellammare-di-stabia.napoli.it/medaglia/pagina_liberta.asp

Ricordare qui questa 'pagina di libertà' è il mio contributo a '250 bloggers x 25 aprile': per una memoria condivisa che è più di un dovere... credo una necessità

post personale

questo è uno di quei post che alla fine scrivo solo per me
per ricordarmi una serata
perchè a raccontarla ci perderebbe sicuramente d'atmosfera
per fissarla in qualche modo
nel mio tempo
e in questo posto che è mio e di chi ci passa volentieri
perchè forse ci tengo a raccontarla
e per chi non capisse le parole copio e incollo anche il testo
e per chi manco il testo riuscisse a comprendere- perchè obiettivamente i 24 grana oltre che in dialetto usano un determinato linguaggio in dialetto- basta chiedere
forse qualche risposta riuscirò anche a darla!



Accireme
si nun' o ssaje so' semp io che avveleno a parlà
e fosse pe' me,
pure 'e muntagne te facesse purtà.
Comme chi se vo' fa e pensa sulo a piglià,
siente a me, senza 'e te posso sulo affunnà
si 'na sora Rosà si me viene a piglià
sto tutto a piezze e perciò

nun è pe' niente buono
nun è pe' niente buono
nun è pe' niente buono

Accireme,
stive cu me chella sera o' bivio 'e Miano
stive luntana e te guardavo, cammenavo e nun parlave
diceve e nun dicive, je parlavo e nun capive.
E cammenanno cammenavo,
io parlavo e nun parlavo,
e te vulevo cchiù vicina

nun è pe' niente buono
nun è pe' niente buono
nun è pe' niente buono

niente 'e buono

mercoledì, aprile 23, 2008

Ma cosa sono i romanzi?


Non che dai romanzi la mente tragga molto nutrimento. Il piacere che forse offrono lo si paga a carissimo prezzo: essi finiscono per guastare anche il carattere più solido. Ci si abitua ad immedesimarsi in chicchesia. Si prende il gusto al continuo mutareelle situazioni. Ci s'identifica con i personaggi che piacciono di più. Si arriva a capire qualunque atteggiamento. Ci si lascia guidare docilmente verso le mete altrui e per lungo tempo si perdono di vista le proprie. I romanzi sono dei cunei che un attore con la penna in mano insinua nella compatta personalità dei suoi lettori.Quanto più precisamente egli saprà calcolare la forza di penetrazione del cuneo e la resistenza che gli verrà opposta, tanto più ampia sarà la spaccatura che rimarrà nella personalità del lettore. I romanzi dovrebbero essere proibiti per legge.
(Auto da fè Elias Canetti)

domenica, aprile 20, 2008

Non avevo capito niente


quando ho visto questa scritta in quel di Farra di Soligo, nel profondo trevigiano- durante il week end dedicato a vinitaly, non ho resistito alla tentazione di prendere la macchinetta e scattare. Certa di avere tra le mani la dimostrazione di quanto siano ignoranti, e anche un po' beceri va, quelli del Nord Est tanto bravi a votare Lega e a schifare il sud.

Non avevo capito niente.

W I SPOSI non è un grossolano errore di ortografia. Ma semplicemente una scritta dialettale di auguri a una coppia che ha deciso di costruire insieme il resto della propria vita. E' dialetto, non ignoranza. Me l'ha spiegato subito il mio cognato preferito trevigiano doc. E la dimostrazione l'ho avuta poco dopo al ristorante dal nome altrettanto dialettale


insomma credevo di dimostrare l'ignoranza degli altri e ho dimostrato solo la
mia chiusura. In quella scritta c'era l'identificazione e la rivendicazione di un'appartenenza a un territorio e a una tradizione. Trasversale. Radicata. Vera.
Come trasversali, radicati e veri sono i voti che La Lega ha preso un po' in tutto il Nord. E continuare a considerarli come il risultato di becere considerazioni significa continuare a non capire niente.

Considerazione necessaria, forse scontata, ora che stiamo continuando a guardare alle macerie a sinistra del voto del 13 e 14 aprile. I fatti si conoscono: sinistra arcobaleno azzerata, nessuna rappresentanza istituzionale, i singoli partiti- rifondazione in testa- ora alle prese con la resa dei conti tra chi immagina di continuare sulla strada di un qualcosa di più ampio e chi pensa a un ritorno all'antico. E tanti elettori, militanti, gente che ci credeva che si sente assolutamente disorientata. Il fatto è che ci franava il mondo sotto i piedi a noi di sinistra e non avevamo capito niente.

Rappresentiamo chi? Rappresentiamo cosa? I dirigenti, i militanti, chi fa politica deve conoscerla e viverla la vita di chi vuole rappresentare per essere credibile e prendere qualche "votarello". Questo è tanto più vero a sinistra. E mi sa che in troppi casi la sinistra-tutta- si è allontanata dalle persone vere e concrete, con le loro paure, bisogni e sogni, per poterla rappresentare. Le cazzate che io stessa ho ripetuto contro il voto utile erano appunto cazzate. La gente - credo- vota chi pensa possa cambiargli la vita e la sinistra- si sapeva- era condannata a non governare. Ma soprattutto quando ha governato non è stata capace di influenzare un processo che fosse uno in modo visibile per le persone- a livello nazionale e regionale.

Insomma ora bisogna tornare a costruire. Su macerie. Ma come? partendo da dove? L'unica cosa che mi viene in mente è quella di ricominciare a conoscere le persone e la realtà senza schemi ideologici. Magari abbandonando l'ambizione di 'cambiare il mondo' ma, magari, impegnandosi a cambiare un pezzetto piccolo del mondo che circonda ciascuno di noi. Come fanno, ad esempio, i volontari del Fai (a Farra di Soligo ci sono stata nella giornata di primavera quando si aprono leporte ai monumenti chiusi per il resto dell'anno). Ad esempio, grazie a quell'iniziativa ho scoperto la chiesa di San Vigilio a Farra

e l'abbazia di Santa Bona a Vidor

e cosa sono i Palù del Piave

insomma un impegno concreto. lavorare per piccoli obiettivi. quello del Fai è solo un esempio. forse anche lontano da quelle che sono le mie inclinazioni. ma quella dei piccoli obiettivi mi pare l'unica strada possibile per ricominciare a costruire la connessione tra la realtà e le idee politiche. quella connessione tra mente e cuore che una sinistra senza più anima, ma troppe anime, tutta cervello e pippe mentali, mi pare proprio abbia perso.

Scusatemi tutti per un post così prolisso e anche per l'assenza abbastanza prolungata dal blog, ma la mazzata è stata proprio tosta!

ps
Il titolo l'ho 'rubato' al romanzo di de silva che mi è piaciuto tanto. se cercate tra i post si vede anche perchè. nel frattempo hoconcluso Sole e Ombra di Cinzia Tani (bel romanzo nonostante qualche scivolata nelle romanticherie), ho letto Il Cacciatore di Aquiloni di Khaled Hosseini (davvero si legge in un fiato, è intenso, ma non quello straordinario capolavoro che tutti dicono, secondo me- so di essere blasfema!!!- a causa di qualche 'sorpresa' che appare scontata sin dall'inizio del libro) e ho iniziato Autodafè di Elias Canetti, che doveva essere un regalo di Natale che però ho ricevuto peril mio compleanno

venerdì, aprile 11, 2008

Auguri... please!!!



sono 33!!! troppi per essere ignorati!!!! come mi ha detto qualcuno che stamattina mi ha chiamato per gli auguri.... e anche un numero 'compromettente' se si pensa che qualcuno a questa età ha trasformato la storia del mondo!!!

mercoledì, aprile 02, 2008

La primavera è scoppiata!!!

e con lei il calore, i cambi repentini di temperatura (etciùùùùùùùùù) si vede tanto che fanno bene alla mia salute???,
l'aria strana fatta di
un po' di attesa, un po' di frenesia, un po' di apucundria...
e io da dopodomani dovrei vedere un po' di queste robe qui intorno a me....




e sì perchè me ne vado qualche giorno al vinitaly e approfitto pure di andare a trovare la sorellina in quel di tv

il post per il bilancio di fine mese non l'ho fatto ma spero che questo possa sopperire alla graaaaaaaaaaavissima mancanza, di cui immagino nessuno se ne importi... hihihi

baci e abbracci a tutta la fascia in ascolto
tornerò più ubriaca del solito
e ovviamente in onore al titolo del post non poteva mancare:





correva l'anno 1993 e si chiudeva un'epoca per Pino e forse anche per me (era l'anno della mia maturità e quello è stato l'ultimo album bello... 'che Dio ti benedica' chi se lo ricorda?)