Capita spesso che i poeti abbiano usato le parole che ti servono a capire come stai. Capita anche che quelle parole- conosciute in altri momenti, per altre strade- ritornino all'improvviso con percorsi inattesi e piacevoli proprio per questo. Capita a me con questa splendida poesia di Neruda, che la Bellini ha pubblicato sul suo sito -gabriellabellini.blogspot.com che provvedo presto a inserire nella mia blognetfriendlist, tranquilla gabri :). Capita magari che queste parole diventino armi da usare su me stesso per tornare a vivere qualche emozione bella
grazie gabri
Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca o colore dei vestiti,
chi non rischia,
chi non parla a chi non conosce.
Lentamente muore chi evita una passione,
chi vuole solo nero su bianco e i puntini sulle i
piuttosto che un insieme di emozioni;
emozioni che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbaglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti agli errori ed ai sentimenti!
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza,
chi rinuncia ad inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia e pace in sè stesso.
Lentamente muore chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare,
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo
di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare!
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento
di una splendida felicità.
Pablo Neruda
mercoledì, maggio 02, 2007
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8 commenti:
Sono bellissime parole che fanno riflettere. In questo periodo, per me, coltellate allo stomaco..
Bacioni e bentornata
e se non fossero state coltellate anche per me... credi che le avrei scelte per tornare qui??? baci
grazie mille per il bentornata
Carissima Ale che dirti..grazie a te.
Sono felice che sia tornata al tuo blog e devo dirti grazie perchè solo guardando al tuo esempio mi sono decisa anch'io....le parole di Neruda servono a scuotere e se ci serve essere scosse ben venga. Qualche mese fa mi hanno dato la forza di affrontare una campagna elettorale estenuante e adesso mi servono per riprendere in mano la mia vita.
Un abbraccio forte forte
dimenticavo: sì, mi sei mancata :-P
marco: ma quanto sei spontaneo!!!!
gabri:e poi nun dicere ca nun te voglio bbene... che ti ho dedicato anche il titolo di un post, ;)
ghghgh :-D
Cara e chi lo metteva mai in dubbio :)
anzi quando ho visto il mio nome ho detto "auo che se' firat e fa sta femmin" ;)
Ho appena scoperto che la poesia non è stata scritta da Neruda. Vedi qui.
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