venerdì, febbraio 20, 2009

...

audace
vorace
di sesso
e carezze

sempre le stesse
fatte da mani diverse

premono
stringono
svuotano

sfiorano
il vuoto

che resta uguale
a sè stesso

diverse
le facce
le voci
le spinte

identico
il niente
e il nascondimento

martedì, febbraio 10, 2009

Solo per giustizia di Raffaele Cantone



Titolo: Solo per giustizia. Vita di un magistrato contro la camorra.
Autore:Raffaele Cantone
Editore: Mondadori
Pagine: 336
Prezzo: Euro 17

Raffaele Cantone deve lasciare la sua stanza alla Procura antimafia di Napoli. Dopo otto anni da pubblico ministero alla DDA - limite massimo consentito dalla legge per ricoprire tale ruolo - sceglie di trascorrere l'ultima notte in ufficio. Un po' per sistemare negli scatoloni tutte le sue cose, un po' per riordinare idee e pensieri.
In questa lunga "nottata di congedo", iniziata riponendo per primi i calendari e i crest delle forze dell'ordine che appaiono in tutti gli uffici di un pm, ricostruisce e racconta la sua esperienza in magistratura. Lo fa con tono pacato, senza enfasi, neanche quando testimonia delle preoccupazioni per le tensioni sulla sua famiglia via via che le misure di tutela andavano facendosi più serrate di pari passo alle attenzioni che i clan del casertano avevano deciso di dedicargli. Perché Cantone è il pm di gran parte delle inchieste da cui ha preso spunto Roberto Saviano per "Gomorra" e senza il successo planetario di quel romanzo il nome di questo magistrato sarebbe rimasto noto soltanto tra gli addetti ai lavori, tutt'al più tra i lettori delle cronache locali.

Raffaele Cantone non è un pm in cerca di visibilità mediatica, ma un magistrato che semplicemente ha fatto e fa il suo lavoro. Nel testo torna spesso sul concetto 'anti-eroico' dell'importanza di quella schiera di poliziotti, carabinieri, anche impiegati amministrativi, figure silenziose, che garantiscono la sicurezza delle persone sotto scorta come lui e il dipanarsi quotidiano dell'attività giudiziaria e che, citando l’autore, rappresentano "la spina dorsale invisibile ma tenace su cui si regge questo paese". Di tanti di loro fa nome e cognome, raccontandone le storie, così come del sindacalista Federico Del Prete, ammazzato dai casalesi perchè denunciava il racket dei clan nei mercati tra Mondagrone e Casal di Principe, tacendo invece i nomi di personaggi collusi e assicurati alla giustizia, forse per pudore, forse per evitare di dare loro anche un minimo di notorietà.
Già dalle inchieste sui reati economici, come quella sulla compagnia assicurativa greca Themis, alle quali Cantone viene assegnato al suo arrivo in Procura, l’autore scopre la pervasività del sistema e della mentalità camorristica. E non potrebbe essere che così per un uomo nato e cresciuto a Giugliano, grosso paese dell’hinterland a nord di Napoli dove la camorra è tutt’altro che invisibile.

A tratti didascalico, come quando illustra al lettore le componenti in cui si divide la magistratura e le funzioni dell’uno e l’altro organismo giudiziario, Raffaele Cantone non abbandona mai nel racconto il rigore di magistrato e di studioso del diritto. E affida a tutti i lettori quello che è forse l’interrogativo cruciale non solo del suo libro: “ma non è forse proprio questa una delle ragioni principali della forza del potere camorrista, ossia la sua capacità di coinvolgere pezzi di quella società civile che, secondo una visione manichea, dovrebbe invece stare interamente dalla parte opposta?”.

L’ultima cosa che metterà via prima di andare a Roma, dove lo attende il nuovo incarico al Massimario della Corte di Cassazione, è la toga. Regalata dalla madre all’inizio della sua esperienza e ora consumata in più punti a furia di averla indossata in tanti processi contro i clan più feroci della Campania.

Il libro è stato regalato dall'Amministrazione Comunale di Castellammare di Stabia agli studenti delle ultime classi delle scuole superiori, grazie all'iniziativa "One book, one community", giunta alla sua terza edizione e promossa dall'Assessorato ai Giovani e alla Pace, retto dal vicesindaco Nicola Corrado.

ps: anche questa mia recensione la trovate su www.culturaspettacolo.it

psII: ho finito di leggere il libro nei giorni terribili che hanno colpito la mia città: Castellammare di Stabia. Lo sgomento e la rabbia non lasciano il passo alla voglia di impegnarci tutti, ancora di più e ancora meglio, tutti i giorni a costruire l'argine contro la barbarie